Cina – Italia: l’amicizia corre sul filo dell’elettrico

2640

La simbologia dei gesti non è da sottovalutare, specialmente se si parla di politica, e quando il nostro Ministro dell’Ambiente ha donato una vettura elettrica all’Ambasciatore cinese in Italia ha evidentemente sottintesi diversi significati. Corrado Clini ha incontrato l’Ambasciatore Ding Wei allo scopo di promuovere due concetti: quello delle “ambasciate verdi” e quello della cooperazione tra i due paesi; Ding Wei si è così visto consegnare una Citroen elettrica data in concessione dal Ministero dell’Ambiente e fornita in comodato d’uso dalla casa automobilistica francese. Clini è già abituato a circolare per Roma con una vettura gemella e prosegue, anche con questo gesto, un’operazione di sensibilizzazione riguardo alle energie pulite.

Le suddette energie sono, infatti, anche prospettiva di sviluppo e guadagno: le politiche ambientali sono fonte d’intesa tra i due paesi che porta a collaborazioni sulle nuove tecnologie. Tra Cina ed Italia vi sono infatti ben 150 progetti all’attivo e, come sottolinea lo stesso Ambasciatore, le due nazioni hanno intessuto buoni rapporti in materia. La simbolicità del gesto suggella un’intesa tecnologica che vede i reciproci interessi seminati su quello che tutti sperano rivelarsi un terreno fertile: aziende italiane investono nello sviluppo in collaborazione con quelle cinesi, appartenenti alla nazione che ha maggiormente investito sulle energie pulite.

L’obiettivo cinese è niente meno che quello di raggiungere il milione di vetture, tra elettriche ed ibride, circolanti entro il 2015 cercando così di porsi sia come uno dei paesi più green, sebbene siano numeri da rapportarsi alle proporzioni dell’eco sistema cinese, che come uno dei più floridi mercati per le tecnologie pulite.Questo, certamente, interessa anche la nostra nazione per i risvolti economici oltre che per la possibilità di sviluppo che può derivarne. Per cui, da un semplice gesto di amicizia formale tra i rappresentanti di due nazioni, si possono leggere ed augurare scenari futuri di notevole complessità.

 

Andrea Lombardo