Mentre il mercato dell’auto, mese dopo mese, conferma il trend pesantemente recessivo che lo caratterizza ormai da un quinquennio, segnando forse la crisi più prolungata attraversata dal settore, nel mese di maggio 2013 il comparto delle auto ibride ed elettriche in completa controtendenza con il resto del settore ha fatto segnare una crescita che, seppur espressa su numeri in assoluto non rilevanti, appare percentualmente consistente e significativa.
I dati diffusi in questi giorni dall’UNRAE, infatti, mostrano come, a fronte di una flessione generale del 7,75% nel mese di maggio 2013 rispetto al risultato conseguito nello stesso mese dell’anno precedente, le auto ibride registrino un incremento del 120,7% (passando da 657 a 1,450 unità vendute) e le elettriche del 306,9% (passando da 29 a 118 unità consegnate).
Ancora più rilevante il dato relativo al consuntivo dei primi cinque mesi del 2013 che vede il mercato complessivo in caduta del 11,25% mentre le auto ibride fanno segnare un balzo record del 166,06% raggiungendo le 5,699 vetture immatricolate contro le 2,142 vendute nell’analogo periodo del 2012. Più contenuta la crescita delle elettriche nel cinque mesi considerati: +32,80% per un totale di 251 unità. Complessivamente però ibride ed elettriche sfiorano quasi la quota dell’1% del mercato rispetto allo 0,3% dell’anno precedente.
L’analisi per marca e modello mostra come il successo delle auto ibride sia da attribuirsi quasi completamente ai due nuovi modelli Toyota Yaris e Auris (entrambe sopra le 2,000 unità immatricolate), mentre le elettriche risentono positivamente della nuova Renault Zoe (circa 90 unità immatricolate nel mese, in gran parte però utilizzate, con tutta probabilità, per i test dei clienti presso le concessionarie) di cui sono appena iniziate le consegne e su cui la casa francese punta davvero molto, forte anche del successo che la vettura sta avendo in patria dove nei primi quattro mesi ha superato le 2300 unità vendute.
Si attende ora con curiosità ed interesse la chiusura del primo semestre e, soprattutto, la seconda parte dell’anno dove il perdurare della crisi economica rappresenta ancora una delle maggiori incognite.
Andrea Lombardo
Fonte: UNRAE