AeroVironment lo definisce il sostituto ideale delle wallbox a muro per tutti coloro cui non conviene installarle: TuboCord a prima vista non è che un cavo ma anche – anzi, soprattutto – la risposta ad un problema comune negli Stati Uniti.
Va premesso infatti che in Nord America sopravvivono due standard per l’alimentazione elettrica, vale a dire le vecchie (per noi) prese a 120 V usate in ambito domestico assieme a quelle da 240 V, destinate ad alimentare gli elettrodomestici più grossi.
Ricaricare completamente un’auto elettrica, ad esempio una Nissan LEAF che dispone di una batteria da 48 kWh, richiede anche 17 ore con una presa di corrente a 120 V e solo con un sistema di ricarica rapida (da non confondersi con i sistemi di ricarica ultra rapida che impiegano tra la mezz’ora e l’ora) scende sotto le 4 ore: ciò rende necessario installare una stazione a muro privata per avere tempi decenti anche nel garage di casa – in America come qui – fatta salva la differenza di voltaggio di partenza (a 220V la LEAF ha bisogno di 8 ore per rifornirsi).
Il TurboCord riesce ad abbassare i tempi sulle 6 ore pur utilizzando normali prese domestiche a 120 V, offrendo la possibilità agli Statunitensi di utilizzare qualsiasi presa trovino in giro ottenendo una ricarica decisamente più intensa.
AeroVironment, società che collabora con le forze armate degli Stati Uniti come con Ford, BMW, Fiat, Nissan, Mitsubishi e Kia, ha sfornato un cavo in grado di lavorare in corrente alternata sia a 120 V che a 240 V, velocizzandone in tutti e due i casi il tempo di ricarica grazie ad un mini-trasformatore integrato nella spina.
TurboCord ovviamente non fa miracoli e lavora meglio da prese di corrente a 240 V ma ha il vantaggio di offrire una versatilità fin’ora sconosciuta, specialmente per quanti ad esempio non hanno modo di installare una wallbox privata.
Il cavo è venduto negli States a 650 dollari, il che lo rende anche una soluzione abbastanza abbordabile.
Di per sè al panorama europeo dell’auto elettrica TurboCord interessa poco, non fosse per l’idea, l’ennesima che va in direzione di una multi compatibilità nella ricarica: a parte che un cavo in grado di velocizzare anche le nostre 8 ore da presa domestica senza dover procedere ad installazioni murarie non sarebbe male (forse qualcuno ci avrà già pensato), la strada per rendere praticabile l’elettrico sembra risiedere più nel disporre di varie scelte che non nella necessaria ed univoca diffusione di un solo standard.
Gli EV di ultima generazione, come la Kia Soul EV appena presentata, montano infatti più prese di ricarica, una per standard di ricarica rapida. Altro capitolo è invece rappresentato dalla ricarica a induzione, che Bosch offre già ai privati in USA e Canada per i principali modelli di auto elettrica in commercio.
Andrea Lombardo
Fonte: AeroVironment