L’Europa perde, per il momento, uno dei modelli annunciati e tanto attesi che aveva il compito di allargare il ventaglio di auto elettriche fra cui scegliere: la Chevrolet Spark EV.
La versione alternativa alla citycar americana endotermica è già in vendita in California ed Oregon, Stati americani per i quali l’auto è stata inizialmente pensata, e da quest’estate è stata introdotta anche in Canada, anche se solo come veicolo a noleggio per flotte aziendali. In Corea del Sud, dove viene costruita, è invece di nuovo disponibile per la distribuzione e vendita al dettaglio.
L’Europa doveva rappresentare la scommessa per la Spark EV, in cerca di affermazione, oltre che per sé stessa, per tutto il marchio Chevrolet: la Casa americana difatti ha fame di allargarsi sul mercato europeo, dove già controlla i marchi Opel e Vauxhall (basti pensare alla doppia veste della Volt extended range, distribuita nel Vecchio Continente come Ampera).
Al contrario, però, di quanto anticipato e ribadito a partire dallo scorso Salone di Ginevra, Chevrolet ha fatto marcia indietro, rinviando (non cancellando) il lancio della citycar elettrica alle nostre latitudini. Diversi giornali nordamericani riportano le parole di Randy Fox, portavoce di General Motors, per spiegare come la decisione sia avvenuta perché “il mercato europeo delle auto puramente elettriche sta ancora attraversando la prima infanzia e i volumi sono bassi. […] Osserveremo con attenzione lo sviluppo del mercato nel tempo e agiremo al momento opportuno”.
Quindi, l’Europa resta ancora identificata come un mercato in via di formazione sul quale è ancora troppo presto per investire dal punto di vista di un Marchio che non è padrone di casa: la strada per gli EV dovranno probabilmente aprirla i gruppi storici che vi hanno sede, come Renault, Daimler e BMW.
Ciò che in questa storia fa riflettere è che anche il Canada è stato ridimensionato nei piani Chevrolet passando da “mercato per la distribuzione al dettaglio” a solo noleggio per le aziende, con la differenza che il mercato canadese delle auto elettriche era minimale quanto l’europeo quando la Spark EV venne presentata.
Nel frattempo, circa un anno, nel Paese delle foglie d’acero sono stati promossi incentivi (Chevrolet punta proprio alle agevolazioni nelle regioni dell’Ontario, del Québec e della British Columbia) e costruiti network nazionali per la ricarica dei veicoli, spingendo il mercato a crescere.
Così, mentre gli Statunitensi sospettano che la Spark EV in fondo sia nata solo come compliance car per la California, noi europei possiamo leggere in questo rinvio una conseguenza della lentezza nostrana ad adeguarci al cambiamento della mobilità.
Andrea Lombardo
Fonte: GreenCarReports
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