Il Governo turco è pronto a lanciare la mobilità elettrica nel paese, schierando l’agenzia turca per la ricerca scientifica ed il Ministero della Scienza in pieno supporto ad un progetto di innovazione tecnologica rivolto all’industria automobilistica interna.
Come si legge sulla testata turca Hurriyet Daily News la Turchia non ha nessun intenzione di lasciarsi sfuggire la possibilità di recitare un ruolo importante nel settore della mobilità elettrica. Il ragionamento è facilmente intuibile: la nazione turca è un paese dalle grosse potenzialità industriali, è una nazione islamica moderata e vuole sempre più avere a che fare con l’Occidente, se non altro a livello economico.
Il Ministro per la Scienza, l’Industria e la Tecnologia Nihat Ergün ha così ricordato di non voler arrivare in ritardo su questa opportunità di sviluppo per le industrie del paese, cosa cui la Turchia fu suo malgrado costretta per quanto riguarda la tradizionale mobilità endotermica.
Così, sulle sponde del Bosforo si comincia offrendo il pieno supporto del Scientific and Technical Research Council of Turkey (il TÜBİTAK) a tutte quelle aziende produttrici che intendano sviluppare progetti di mobilità elettrica in Turchia, favorendo la collaborazione con le università del paese e con società private.
Quello cui puntano i Turchi è la costituzione di un settore industriale domestico in grado di fabbricare autonomamente auto a trazione elettrica in tutte le sue componenti, dai motori alle batterie, che vada a coprire una tranche sempre più consistente nel tempo del mercato automobilistico interno.
Dapprima imparare per poi camminare da soli, sarebbe la massima aspirazione: proporre la terra turca come nazione trainante anche a livello di sviluppo e ricerca.
Attualmente l’attenzione è rivolta soprattutto allo sviluppo di progetti che propongano veicoli elettrici adatti alle realtà urbane e del trasporto pubblico: un vero e proprio bando per la sottomissione dei primi progetti al TÜBİTAK è in scadenza il 24 maggio.
Intanto il Ministro Ergün stesso ha promesso l’acquisto da parte del ministero di 200 auto elettriche nell’arco dei prossimi 5 anni.
Quello turco è un piano ambizioso che può avere un ruolo strategico importante nel futuro della nazione da un punto di vista economico e politico: stando ai dati di una ricerca Deloitte del 2010 riportati su AutoblogGreen, il mercato interno dell’industria automobilistica è dominato da Toyota, Ford, Renault e Fiat; 900.000 invece i veicoli prodotti sul suolo turco nel 2009, per un paese che ha un rapporto auto-persone di 1 a 10. Certo, nazioni come la Germania e gli USA hanno rapporti di 1 a 2 ed 1 a 1, ma non dimentichiamo che la concentrazione di veicoli in paesi come la Turchia coincide con le grandi città, dove l’inquinamento cresce esponenzialmente: lo shift dell’industria turca (che aveva, nel 2009, una capacità produttiva leggermente superiore a quella italiana, sempre secondo Deloitte) può anche costituire un’apertura eco sostenibile per i modelli di sviluppo di tutta l’area euro-asiatica e dei mercati confinanti.
[A.L.]
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