Tesla fa ordine tra le Model S: tagliate 3 versioni, ridotti i colori e le opzioni

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_JL85952Tesla Motors ha deciso di riassettare la line up di versioni per il suo fin ora unico modello, la berlina elettrica Model S: la semplificazione della gamma deriva dall’esigenza di razionalizzare il processo produttivo e spingerne al massimo la produzione. Vediamo dunque cosa cambia.

In pratica, rimangono 4 versioni della Model S contro le 7 attuali: contraddistinte dai kWh del pacco batterie, rimangono la 60 e la 85 a trazione posteriore (tagliate la versioni 60D all wheel drive e P85+) e le 85D e P85D a trazione integrale.

Sostanziale la differenza in termini di prestazioni e prezzi: la Model S 60 rimarrà a fare da entry level, con batteria da 60 kWh, autonomia da 390 km circa, accelerazione da 0 a 100 km/h in circa 5 secondi e prezzo che, negli USA, rimarrà di 69,900 dollari.

Nel suo caso a dipartire è l’ultima arrivata (più teorica quindi che reale, con appena due settimane di vita) Model S 60D, che godeva del doppio motore anteriore e posteriore.

Terminata anche la corsa per quella che ha incarnato il mito stesso di Tesla, la Model S P85 (quella che anche noi testammo su strada): bruciava i 100 all’ora in 4.2 secondi con i suoi 416 cavalli di potenza ed offriva l’autonomia record di 502 km/h, ancor più spinta nella versione P85+, con sospensioni ricalibrate in assetto sportivo e pneumatici posteriori maggiorati; prezzo di base: 93,400 dollari.

Al suo posto le versioni 85D ($84,900) e P85D ($104,500), delle quali la seconda offre le “insane” (è l’aggettivo usato anche sul selettore della modalità di guida nel software di bordo) prestazioni del doppio motore e di una trazione integrale da 691 cavalli: da fermi a 100 km/h ci si arriva in 3.2 secondi.

La razionalizzazione si è abbattuta anche su due colori, il marrone ed il verde british, oltre che sull’opzione del tetto fumé: rimangono blu, bianco, rosso, nero, argento e grigio, senza la possibilità di avere il tettuccio nero lucido.

Allo stesso modo sono stati soppressi alcuni allestimenti mentre sensori di parcheggio e fari antinebbia sono ormai integrati nel pacchetto “tech”, lo stesso che riceverà gli aggiornamenti riguardo all’autoguida che Musk ha anticipato per l’anno prossimo e che le nuove Model S possono supportare in quanto prodotte di serie con i sensori e telecamere necessarie.

Alcune modifiche alla gamma possono lasciare perplessi, come ad esempio il salto di 20mila dollari tra la versione più potente (la P85D) e la 85D quando sino ad ora con una spesa intermedia era possibile accedere a prestazioni di poco inferiori alle massime disponibili, come l’assenza di una versione all wheel drive anche la Model S da 60 kWh.

Tuttavia la strategia pare conforme a quelle di altri Marchi del lusso su 4 ruote: sarà quindi il mercato a confermarne la validità.

 

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: GreenCarReports